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27 aprile 2020

Il piano di ammortamento e regime dell’interesse: strumenti occulti per variare il prezzo del finanziamento

Il piano di ammortamento e regime dell’interesse:


strumenti occulti per variare il prezzo del finanziamento


dell’avv. Antonio TANZA, presidente di ADUSBEF adusbef@studiotanza.it


 


La banca nel predisporre il contratto di mutuo solitamente si limita ad indicare il tasso nominale annuo (TAN), la data di inizio del finanziamento e la sua scadenza, la periodicità delle rate, allegando il relativo sviluppo del piano di ammortamento, senza però fornire alcuna indicazione economica riguardo al piano di ammortamento prescelto, e soprattutto al regime degli interessi adottato (semplice o composto), nonché alle modalità di calcolo adottate.


Nessun contratto di finanziamento esplicita come il metodo di ammortamento imposto, nonché e soprattutto il regime di capitalizzazione prescelto, modifichino sensibilmente il prezzo finale del finanziamento a parità di tasso nominale TAN.


Ad esempio, tangibile differenza nasce dalla diversa scelta del piano di ammortamento del prestito; infatti, un calcolatore della rata del mutuo trasparente è reperibile sul portale https://www.amministrazionicomunali.it/strumenti/piano_ammortamento.php# in cui dà la facoltà all’utente di formulare un calcolo della rata di mutuo utilizzando diverse tipologie di ammortamento, nel caso di specie francese o italiano: questa è correttezza ed educazione finanziaria.


Ma vi è di più.


Infatti, bisogna tener conto che sia nel piano di ammortamento all’italiana, che nel piano di ammortamento alla francese, il calcolo degli interessi passivi per il cliente della banca potrà essere sviluppato o in regime semplice o in regime composto, giungendo ovviamente a risultati visibilmente differenti: in quanto l’applicazione del regime composto determina un pagamento di interessi, ben più gravoso rispetto a quello semplice.


Detta circostanza, così rilevante in un negozio che ha come oggetto la vendita del denaro, deve essere evidenziata chiaramente in contratto onde evitare che il cliente della banca cada in errore e, ciò, con un comportamento evidentemente doloso da parte di un professionista del credito come è la banca.


Detta opacità permane perfino nel portale di BankItalia, istituzione preposta al controllo dell’attività bancaria, dove nel "Calcolatore della rata del mutuo" omette di specificare che il calcolo è operato con il regime della capitalizzazione composta, quando il regime codicistico naturale è quello semplice[1], operando così una perfetta mala educación finanziaria!


La circostanza è stata valorizzata dal Tribunale di Roma, con la sentenza del 29 Maggio 2019, della Dott.ssa Antonella Zanchetta, che ha sottolineato come tra gli elementi essenziali del contratto di mutuo rientrano, tra gli altri, l'indicazione della tipologia più onerosa del piano di ammortamento (francese o, ad esempio, italiano) e del regime di capitalizzazione (semplice o composto), sottolineando come la mancata indicazione di tali elementi configura anche la violazione dell'obbligo informativo ex art. 117 TUB.


Quella parte della magistratura che ha veramente colto la problematica (non limitandosi alla mera copiatura di concetti avulsi dalla realtà matematica partoriti dalla nota cultura filobancaria[2]), non manca di porre nelle CTU dei quesiti, semplici e lineari, volti a smascherare il sofisma[3] utilizzato dal ceto bancario - ma non solo - per celare il dolo contrattuale utilizzato per indurre in errore il cliente: ad esempio il Tribunale civile di Lecce, Dott. Agnese Di Battista, ordinanza in proc. Nr. 4038/2017, del 15 aprile 2020, è un ottimo esempio di quesito utilizzato da un magistrato per capire “il sofisma bancario”[4].


Ciò a riprova che il normale consumatore, cliente della banca, non è in grado di cogliere il prezzo dell’interesse reale che va a corrispondere alla banca e non cogliere il prezzo significa non potersi autodeterminare consapevolmente nella conclusione del negozio, in quanto la sua volontà non si è formata correttamente ma in modo viziato e si è esposto così ad una scelta errata e, com’è noto, “errantis nulla voluntas est”, specialmente quando la banca è un “deceptor”, in quanto professionista del credito.


Con degli esempi apparirà chiaro come la scelta della tipologia del piano di ammortament0 e, all’interno di questo il regime degli interessi (semplice o composto) utilizzato, comporta per la banca notevoli introiti che non vengono percepiti dal cliente.


Vediamo nei 4 esempi che seguono i diversi costi del finanziamento subiti dal cliente (a parità di tasso, di numero e periodicità di rate, nonchè di capitale prestato) utilizzando tipologie di ammortamento differenti (francese o italiano) e regime di capitalizzazione (semplice o composto):


 



  1. Il piano di ammortamento con metodo Francese


Il piano di ammortamento con metodo Francese (o "progressivo") di un prestito o mutuo prevede che le rate siano posticipate e che l'importo erogato venga restituito con gli interessi in rate costanti ovvero di uguale importo.


Ciascuna rata è comprensiva di parte del capitale (quota capitale) e degli interessi (quota interessi) calcolati sul capitale residuo non ancora restituito (debito residuo).


Nel metodo "alla francese" la quota di interessi è più alta all'inizio e si riduce durante l'ammortamento, mentre la quota di capitale è più bassa all'inizio e cresce in maniera progressiva.


Detto piano può essere sviluppato o con capitalizzazione composta o semplice, giungendo a differenti risultati:


 


 


 


- Piano di ammortamento - Importo Euro 100.000,00


































Durata Anni:



20



Frequenza rata:



Mensile



Totale di rate:



240



Tasso di interesse:



5%



Tipo di ammortamento:



Francese con rata costante



Regime:



Capitalizzazione composta



Data prima scadenza:



01/03/2020



 


Prima e ultima rata:




































Rata



Scadenza rata



Capitale



Rata



Quota capitale



Quota interessi



Debito capitale residuo



Tot interessi



1



01/03/2020



100.000,00



659,96



243,29



416,67



99.756,71



416,67



240



01/02/2040



657,22



659,96



657,22



2,74



0,00



58.389,38



 


***


 


- Piano di ammortamento - Importo Euro 100.000,00


































Durata Anni:



20



Frequenza rata:



Mensile



Totale di rate:



240



Tasso di interesse:



5%



Tipo di ammortamento:



Francese con rata costante



Regime:



Capitalizzazione semplice



Data prima scadenza:



01/03/2020



 


Prima e ultima rata:




































Rata



Scadenza rata



Capitale



Rata



Quota capitale



Quota interessi



Debito capitale residuo



Tot interessi



1



01/03/2020



100.000,00



602,03



185,36



416,67



99.814,64



416,67



240



01/02/2040



600,77



602,03



600,77



1,25



0,00



44.486,41



 


 



  1. Il piano di ammortamento con metodo Italiano


 


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